domenica 23 ottobre 2011

Mi mancherai, SuperSic

Il destino dà e toglie in tanti modi e sembra quasi farlo apposta, ma proprio dove si è osannati bisognerebbe aver paura di tornare, perché è proprio lì che si nasconde la delusione, l’insidia più grande.




Marco Simoncelli
inseguiva un sogno, un sogno che era cominciato a Sepang nel 2008, quando il ragazzino dai capelli scompigliati, il gigante buono, si era coronato campione del mondo nella 250, una categoria che ormai non c’è più, come Sic, trafitto proprio nello stesso asfalto di Sepang. E come se non bastasse, il destino ha voluto essere ancora più crudele, coinvolgendo nell’incidente mortale il suo idolo e amico, Valentino Rossi, esempio da seguire e mito da emulare, con la speranza, un giorno, di esserne il degno erede.

SuperSic, con il suo accento romagnolo, il suo sorriso e buonumore, era riuscito a entrare senza fatica nel cuore dei tifosi, soprattutto per la sua genuinità. Veniva da sorridere al vedere la sua cresta biondo cenere, da Re Leone, apparire durante le interviste; il suo faccione rosato e le sue battute alla fine delle gare. Anche il bolide che guidava sembrava una mini moto a causa della sua corporatura massiccia che lo aiutava nei contrasti e che molti nemici e diffamatori gli aveva procurato all’estero e tra alcuni piloti che lo accusavano di ripetute scorrettezze. Ma Marco era valoroso e tosto, ultimo figlio di un motociclismo corpo a corpo che ormai non esiste più.

E adesso resta solo il vuoto, perché un ragazzo di 24 anni e che aveva una brillante carriera davanti a sé, è morto inseguendo il suo sogno, in un mondiale in cui ormai non ci si giocava più nulla, nemmeno il rinnovo del contratto con il team Honda Gresini, che era arrivato proprio questa mattina. Ma SuperSic tirava sempre al massimo, superando i suoi limiti, perché voleva essere ricordato “come uno che faceva emozionare durante le gare”, ed è così che voglio ricordarlo anch’io.

mercoledì 27 luglio 2011

Come te nessuno mai

Nessuno ce l’aveva mai fatta. La doppietta nei 200 e nei 400 stile in due edizioni consecutive dei Mondiali era un’impresa titanica, da leggenda. Un’impresa che poteva essere compiuta solo dalla Regina dello stile libero, Federica Pellegrini.

Dopo aver bissato la doppietta di Roma 2009, Federica Pellegrini entra di diritto nel mito dello sport mondiale nonché nazionale, convertendosi nell’azzurra più vincente della storia. La campionessa italiana a soli 23 anni ha già toccato e ritoccato il tetto del mondo e ora è pronta per la sfida di Londra 2012, dove oltre a confermare l’oro e il record del mondo nei 200, cercherà di prendersi la medaglia più pregiata anche nei 400, nei 100 e negli 800, per compiere il sogno di Alberto Castagnetti, il primo a credere in lei, a lanciarla alle Olimpiadi di Atene dove conquistò l’argento nei 200 a soli 16 anni, e purtroppo costretto ad abbandonarla a metà del cammino.

Adesso al fianco di Federica c’è Philippe Lucas un duro dai capelli biondi e lo sguardo sicuro e fiero che era scettico sulla gara della veneziana ma che ha saputo motivarla toccando le corde giuste. Lucas è quello giusto. È ambizioso come Federica e Shanghai serviva per capire se la strada intrapresa verso Londra fosse quella corretta. Le medaglie lo dimostrano. Il dominio assoluto della Pellegrini, che ha riscoperto anche la gioia di stare con le compagne e partecipare alle staffette, ne è l’ennesima prova.

Al suo fianco non ci sarà più Luca Marin. Federica ha annunciato la fine del loro amore proprio sul suo blog smentendo le voci di un suo possibile nuovo flirt, segno evidente che per farsi strada nella vita a volte bisogna purtroppo pur rinunciare a qualcosa. A Shanghai già si parla di un possibile amore con l’ex primatista dei 100 stile, Filippo Magnini, anche lui capace di vincere nella sua specialità due ori in due mondiali consecutivi tra Montreal 2005 e Melbourne 2007. A lui e alla staffetta 4x100 è andata la dedica dell’ultima impresa, arrivata dopo aver letteralmente dominato i 400 nella gara di domenica.

La Pellegrini si è presa quei 200 con la testa e con il cuore, con una prova sublime, in pieno recupero nella seconda vasca, come piace a lei, e dove sempre affila le unghie verso lo sprint finale e vincente. Federica è una macchina perfetta programmata per vincere, ma nonostante tutto emoziona e si emoziona, come se fosse la prima volta, qualcosa di bellissimo per uno sport in cui la fatica è tutto, e un minimo dettaglio può determinare il confine tra la gioia della vittoria e l’abisso della sconfitta.

domenica 23 gennaio 2011

Pellegrini-Lucas: amore a prima vista

La notizia era nell’aria però finalmente, dopo aver risolto tutti i problemi con la Federazione, Philippe Lucas si è convertito nel nuovo allenatore della campionessa italiana, Federica Pellegrini.



''Lucas ha un carattere molto forte, lo si vede anche solo fisicamente e da come si veste. Io cercavo proprio questo. Uno che non si facesse influenzare dall'esterno. Soprattutto negli appuntamenti più importanti, quando la tensione è alle stelle, io ho bisogno di uno che sappia mantenere i nervi saldi'', ha dichiarato Federica, soddisfatta per la scelta finale. Adesso per la campionessa olimpica si prospetta una nuova vita a Parigi, sempre accompagnata dal fidanzato Luca Marin, che l’accompagnerà in questa nuova avventura.

''Io e Luca stiamo già cercando una casa in affitto a Parigi per i prossimi mesi, fino ai mondiali di luglio. Speriamo, poi, di tornare in Italia, e prepararmi qui per le Olimpiadi – commenta la Pellegrini - Si tratta della nostra prima convivenza, ma già ora stiamo praticamente insieme 24 ore su 24, anche perché io e Luca, oltretutto, ci alleniamo insieme'. La conferma definitiva per il trasferimento non è ancora arrivata dalla Federazione, ma Federica è fiduciosa che potrà cominciare ad allenarsi con il nuovo allenatore a partire dai primi di febbraio.
''Un po' di paura c'è, perché magari si rischia di sbagliare o di capire dopo che si è fatta una scelta sbagliata, ma se devo dire, sono più contenta che impaurita e non vedo l'ora d'iniziare'', aggiunge.

A proposito di questa svolta professionale e di vita, l’olimpionica ha ammesso: ''Forse dentro di me, già tra novembre e dicembre, sentivo che le cose non andavano più bene, qualcosa non funzionava più nelle cose che facevo. Avevo bisogno di un cambiamento''. Un cambiamento che alla fine si scontra con il passato dal nome scomodo di Laure Manaudou. Federica infatti, dopo averle sottratto il protagonismo in piscina con i record del mondo e l’oro olimpico, si è presa il suo ex fidanzato, per poi scommettere anche sul suo ex allenatore, in una spirale del destino che continua a intrecciarsi inesorabilmente.