mercoledì 22 settembre 2010

Italvolley a Cagliari per le qualificazioni 2011

È strano ritrovare un vecchio amore mai sopito. Ma lo è ancora di più quando quella storia pensavi non sarebbe mai potuta nascere e invece è poi riuscita a regalarti momenti unici ed emozionanti. Per me la pallavolo rappresenta questo e ogni volta che dopo aver giocato per tanti anni vedo le gesta di chi avrei voluto emulare, mi si stampa in faccia un sorriso compiaciuto.


Questa sera, per la prima volta in vita mia, ho visto dal vivo la nazionale italiana femminile, quella che dopo aver vinto il primo mondiale della sua storia nel 2002, è risorta nel 2007 con il nuovo tecnico Massimo Barbolini, capace di aggiudicarsi una coppa del mondo e due europei consecutivi e di battere nel suo anno d’oro il record di vittorie stabilito dalla cosiddetta Generazione di fenomeni.

Di quella prima Italia stellare sono rimaste poche rappresentanti, il capitano e palleggiatrice Leo Lo Bianco, le schiacciatrici Antonella Del Core e Francesca Piccinini e l’insostituibile libero Paola Cardullo. Probabilmente è la sua assenza per un infortunio al piede quella a pesare di più al torneo di qualificazione per il World Grand Prix 2011, che si sta svolgendo a Cagliari, dove le azzurre dopo aver perso contro l’Olanda (3-0) si sono dovute arrendere anche alla Germania (3-1).

Nella formazione rimaneggiata anche a causa dell’indisponibilità del centrale Jenny Barazza, non sfigura per niente la sua riserva, Valentina Arrighetti, la più intraprendente e l’ultima ad arrendersi alla sconfitta. L’Italia parte bene nel primo set con una buona intesa Lo Bianco – Bosetti e l’opposto Serena Ortolani che sembra in palla. Dopo un mini break però si addormenta lasciando sfogare le avversarie che giocano bene sulle mani del muro e vincono il primo set 25-22 incontrando poca resistenza.

Nel secondo la musica cambia ed è proprio la Arrighetti a suonare la carica con otto punti consecutivi in battuta. L’Italia ci crede e trova la spinta giusta grazie a due super difese di Enrica Merlo trasformate in punto dalla schiacciatrice Lucia Bosetti. Cresce anche la Ortolani in attacco mentre la Piccinini è più precisa in difesa permettendo alla Lo Bianco di giocare il primo tempo per la centrale Simona Gioli, che fino a quel momento era sembrata un po’ in ombra e che oltre agli attacchi ritrova un grande muro. È vera Italia, che dilaga conquistando il secondo parziale con un netto 25-16.

Il terzo set comincia come il precedente con le azzurre che spingono supportate dal pubblico delle grandi occasioni accorso sugli spalti del Palarockfeller. Quando tutto sembra ormai scritto l’Italia si addormenta sul più bello, con una serie di clamorosi errori sui fondamentali. Le tedesche capiscono il momento di difficoltà in ricezione della Piccinini e la tartassano, obbligando Barbolini al cambio con la Del Core per farla rifiatare. La Germania però dopo aver recuperato lo svantaggio prende margine. A nulla vale cercare di alzare il muro con l’ingresso di Giulia Rondon per la Lo Bianco: la Germania porta a casa il set 25-20.

Il quarto set comincia così come si era concluso il terzo, con le azzurre in affanno. Barbolini richiama in panchina la Ortolani e affianca la Del Core alla Piccinini per darle una mano in ricezione. La Rondon, non certo aiutata dalle pessime palle della difesa è poco precisa per la fast della Gioli e non riesce quasi mai a sfruttare la verv della Arrighetti che poco a poco si spegne.

Finisce 25-22 con la Germania che con un netto 3-1 supera in classifica l’Italia che domani dovrà vincere contro la Russia già qualificata, per staccare il pass che le consentirà di partecipare al World Gran Prix 2011.

venerdì 17 settembre 2010

Flojo debut italiano

Debut europeo negativo para los equipos italianos en las competiciones europeas. Sólo una victoria, la del Milan en la Champions League, empate por el Inter campeón y derrota para la Roma contra el Bayern finalistas en Madrid.

Y en la Europa League incluso peor con la derrota del Palermo y los empates de Nápoles, Juventus y Sampdoria. Decepcionante por lo menos, cómo decepcionantes fueron las palabras de Zlatan Ibrahimovic contra Arrigo Sacchi. Los tres dias europeos de los italianos en Confesiones desde Milano, mi blog sobre el Inter y el calcio italiano en Terra Deportes.

lunedì 13 settembre 2010

Los peques juegan a ser grandes

Vuelve la Serie A y empiezan las sorpresas con los equipos pequeños que arruinan la fiesta a los que luchan para las plazas importantes. Gana sólo el Inter mientras que caen peligrosamente Milan y Roma contra Cesena y Cagliari. Sólo un empate para la nueva Juventus de Gigi Del Neri contra su ex equipo, la Sampdoria.

El fin de semana italiano en Confesiones desde Milano, mi blog sobre el Inter y el calcio italiano en Terra Deportes.

mercoledì 8 settembre 2010

Italia golea a Far Oer

Italia se deshace sin problemas del obstaculo Far Oer con un neto 5-0 y un gran partido en Florencia. Prandelli acabó satisfecho por el juego de los suyos y sobretodo de Antonio Cassano, cada vez más líder de la selección azzurra.

Mi artículo en Confesiones desde Milano, mi blog sobre el Inter y el calcio italiano en Terra Deportes.

lunedì 6 settembre 2010

Motocicletta…mi costa una vita

Motocicletta, dieci Hp…mi costa una vita, per niente la darei…Da Battisti alla Repubblica di San Marino dove morire a soli 19 anni, ma facendo ciò che più si è desiderato e cercato nella vita, non può essere comunque abbastanza. È tragica la sorte di chi crede di essere invincibile, o forse semplicemente non ci pensa, sperando di essere immune alle disgrazie e le insidie che può riservare la velocità. Anche se poi forse, come dice il Dottor Renato Costa della clinica mobile, “i piloti ci parlano con quella donna vestita di nero”.

Ieri il circuito di Misano si è preso la vita di Shoya Tomizawa, un giapponese che come tanti aveva le moto nel suo destino. La gloria e la tragedia vanno di pari passo come se non si possa comprendere l’una senza per forza considerare anche l’altra. La ribalta, quella che Shoya aveva assaporato in Qatar entrando nella storia come primo vincitore di un gran premio di Moto 2, la Classe che da quest’anno sostituisce la 250, e la disfatta, nel giorno della sua morte in pista.

Un destino, quello di Tomizawa che nel 2003 aveva travolto anche il suo connazionale Daijiro Kato, morto nel circuito di Sukuza durante la gara inaugurale della Moto Gp.

Destino avverso che ha finito per coinvolgere anche chi involontariamente ha commesso il crimine, con l’unica colpa di trovarsi lì al momento sbagliato. Sicuramente Tomizawa si è portato via anche una parte di loro, di Scott Redding e di Alex De Angelis, che considerava il tracciato di casa una delle sue piste favorite e che ora probabilmente non riuscirà più a guardarlo con gli stessi occhi.

Si sa, è proprio ciò che amiamo di più a distruggerci, perché solo queste cose esercitano un grande potere su di noi, ma se non osassimo, perderemmo l’essenza di ciò che ci caratterizza. Senza voler per forza fare i moralisti, la gara di Moto 2 andava sospesa e il programma della Moto Gp annullato, ma in una vita sempre più frenetica in cui l’unico irrinunciabile e indispensabile criterio sembra essere “the show must go on”, non c’è più tempo nemmeno per l’umanità, né per il rispetto verso un ragazzo che muore in pista a soli 19 anni. Lo spettacolo ora si nutre anche della commozione degli altri, come a volerci insegnare quali sentimenti sia giusto provare in certe situazioni.